venerdì 19 aprile 2013

Intervista di SELECTED SelfPublishing a Luca Rossi


1. Luca Rossi, autore selezionato da SELECTED SelfPublishing per la raccolta di racconti “Energie della Galassia”, vuoi raccontare qualcosa di te, per farti conoscere meglio dal nostro pubblico?

A dire il vero preferirei di no. Sono fondamentalmente timido e trovo le domande generali che riguardano la mia persona particolarmente imbarazzanti. In genere, preferisco parlare con le opere o i contenuti.

2. Il tuo esordio consiste nella raccolta di sette racconti brevi, vorresti commentare questa scelta?

Deriva senz’altro un po’ dall’insicurezza e un po’ dalle mie ossessioni. I racconti nascono tutti da idee che continuano a picchiettare nella mia mente finché non le butto giù in forma scritta. E sono davvero molte! In questo preciso momento ci sono quattro o cinque racconti che vorrei scrivere. Se potessi, ne scriverei uno al giorno.
Tempo fa una mia grandissima amica mi ha detto che “sforno racconti come biscotti”. Da lì ho deciso di cercare di calmarmi e di pianificare un’opera di maggior respiro: il romanzo che sto attualmente scrivendo. Ma nonostante quest’impegno, ogni tanto qualche racconto prende forma quasi senza che io lo voglia.
I racconti di Energie della Galassia trattano argomenti molto diversi. Si svolgono in scenari e mondi differenti. Sarebbe stato impossibile raggruppare tutte queste idee in un romanzo.

3. I tuoi personaggi sono in contrapposizione tra loro, alcuni con carattere determinato, altri con carattere sommesso, ti sei mai identificato in qualcuno di loro? Qual è il personaggio che ti sta più a cuore e perché?

Il personaggio che più mi sta a cuore è sempre quello che ho tra le mani.
Nel romanzo che sto scrivendo, in mezzo a re balordi, maghi egoisti e sacerdoti non così limpidi come vorrebbero apparire, c’è una ragazza, di nome Lil. Non ha nessuna dote, talento o ruolo particolare, all’inizio. Si trova invischiata suo malgrado in una lotta magica, universale e fantascientifica che coinvolge tempi, dimensioni e universi differenti. Pur arrivando a compiere azioni molto inusuali, riesce a rimanere sé stessa e a mantenere la sua bellezza interiore. Ecco, lei mi è molto cara.

4. Quanto conta per un giovane scrittore la libertà di espressione?

Tutto!

5. Nei tuoi racconti prevale la figura della donna dominatrice, mistress, autoritaria, ricca di erotismo. Ti piace questo tipo di figura femminile? Nella vita reale ti senti più dominatore o sottomesso?

Sono disgustato da millenni di maschilismo. Credo che tra le tante storture che l’essere umano abbia creato quella della sottomissione della donna sia probabilmente le peggiore. Le donne mandate al rogo, bollate come streghe, ritenute inadatte ad esprimere la propria opinione politica o ad accedere a un percorso di studi o a occupare determinati posizioni sono tutte pure aberrazioni. Sono convinto che questo sarà il millennio delle donne. Tutte quelle società che lo capiranno in ritardo rimarranno terribilmente indietro.
Nei miei racconti con questo genere di figure si crea spesso una forte tensione erotica. In realtà, credo che a quello che vivono le persone in camera da letto non vadano posti limiti. E la stessa cosa vale per quello che si possa o meno raccontare. Se vado a vedere una grande film di fantascienza al cinema spesso la parte erotica viene omessa o tralasciata. Perché? Tutti noi viviamo il sesso e l’eros. Bisessualità, sado-maso e molte altre tendenze continuano a diffondersi. Abbiamo continui desideri erotici nel corso della giornata. Perché cinema e letteratura spesso tralasciano questa parte? Nei miei racconti non mi interessa in realtà esagerare. C’è molto altro. Ma cerco di rendere la rappresentazione erotica vicina a quello che realmente sentiamo.
E, in quanto a me stesso, anni fa potevo essere considerato un po’ prepotente. Penso di averci lavorato su e di stare imparando ad essere rispettoso con chiunque.

6. Perché hai scelto di scrivere? Vuoi spiegarci il tuo percorso letterario… meditato o per caso?

Ho sempre voluto essere uno scrittore, ma mi sono sempre convinto di dover fare quello che ci si aspettava da me. Però dentro di me ho continuato a sentire il tarlo. Un giorno, di getto, ho iniziato a scrivere “Arcot e la Regina” e da allora ho continuato a scrivere ogni giorno, incapace di smettere.

7. Potresti, o ti senti già realizzato attraverso la scrittura?

Scrivere è la mia vita. Non posso starne senza. Quando scrivo mi emoziono, sono felice, sento di fare ciò per cui sono nato e ciò che mi appartiene.

8. Hai in previsione di continuare a scrivere? Vorresti farne un lavoro a tempo pieno?

Continuerò, ogni giorno, fino all’ultimo. Scrivo a tempo pieno e in questo momento la mia sfida è conquistare la possibilità di continuare a farlo.
Colgo l’occasione della vostra intervista per ringraziare due scrittrici fantastiche, autrici di libri eccezionali, che sono state per me un esempio, mi sono state vicine e mi hanno dato un grande aiuto: Rita Carla Francesca Monticelli, autrice del viaggio su Marte “Deserto Rosso”, e Lorena Laurenti, autrice di Tri. Auguro a tutti coloro che iniziano a scrivere la fortuna di potersi confrontare con ragazze brave come loro.

L'intervista completa e i commenti sono disponibili su SELECTED SelfPublishing.

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