mercoledì 4 settembre 2013

La bolla magica

In risposta a Rita Carla Francesca Monticelli, "Leggere un libro in un’altra lingua influenza la nostra scrittura?"

Laghi di Avigliana
Io adoro leggere... senza non vivo. Ed allo stesso modo adoro scrivere. Sono due attività così compenetrate nella mia esistenza che quasi sento mancarmi l'aria quando non riesco a dedicare il giusto spazio ad entrambe.
Leggo molto e tra le altre cose leggo critiche, recensioni e consigli su ciò che scrivo. E quando un libro mi piace in particolar modo inizio addirittura a pensare come quell'autore. Nella mente sento formularsi frasi che si ispirano chiaramente a quell'artista.
Ma, quando mi accingo a scrivere, accade qualcosa che ogni volta mi meraviglia e mi appare magico.

Tutti i consigli ricevuti, le appassionanti letture e le esperienze fatte sembrano svanire per lasciare il posto alla storia. Lo vivo come un momento del tutto particolare, che quasi ho paura a spiegare, una sorta di incantesimo. Mi sento solo più io con le mie parole e le vicende e i personaggi e quello che vivo profondamente. Credo che tutto e niente mi influenzi in quel momento. Sono all'interno di una bolla dove può filtrare solo più la luce più pura. Di conseguenza, non mi faccio mai problemi sul tipo di letture e sul momento in cui le affronto. Ma, come consiglia Rita, amo spaziare tra i generi più disparati, dagli antichi poemi indiani a Deserto Rosso.

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